Un palcoscenico internazionale con il sogno del sigillo Unesco

Dopo la conquista di prima “Città veneta della cultura” si lavora in prospettiva
Obiettivo: il riconoscimento da parte dell’Organizzazione delle Nazioni Unite
Un palcoscenico internazionale con il sogno del sigillo Unesco

Silvia Bergamin / CITTADELLA Sono mura che uniscono – e non che dividono – quelle che legano Cittadella a Salonicco. Ed anche la città murata punta a vedere la propria bellezza più significativa ottenere il riconoscimento di patrimonio Unesco così come la principale città greca dopo Atene. C’è un mix di suggestione e ambizione dentro l’evento internazionale “Mura che uniscono Cittadella a Salonicco”, una prospettiva – quella dell’Unesco – che il sindaco Luca Pierobon e l’assessore alla Cultura Paola Geremia esprimono apertamente. Cittadella, l’anno dopo la celebrazione degli 800 anni della cinta muraria, guarda quindi alla città che fu uno dei pilastri dell’impero bizantino. E lo fa coinvolgendo i talenti del territorio, per una mostra inclusiva: gli studenti del Girardi hanno realizzato una riproduzione in scala delle mura per farle percepire ai non vedenti, mentre l’Università di Padova ha realizzato un’esperienza audiovisiva per consentire a persone con ridotta mobilità di godere del monumento con gli occhiali 3D. Per la città murata una ulteriore tappa dopo aver portato a casa nei giorni scorsi il riconoscimento di prima “Città veneta della cultura”. Non solo prestigio, onori e visibilità: il municipio guidato da Pierobon avrà a disposizione dalla Regione 100 mila euro per dare valore a progetti che rilanciano il profilo della città. Per la capitale dell’Alta una boccata d’ossigeno e di fiducia, che arriva dopo l’anno orribile del Covid-19 in cui è stata costretta a festeggiare in tono minore e con innumerevoli restrizioni lo storico appuntamento degli 800 anni della fondazione. A Venezia l’amministrazione cittadellese ha presentato un programma articolato, diviso in sette azioni: per rendere Cittadella “accogliente e inclusiva”, promuovendo la fruibilità delle mura anche attraverso visori in 3D e strumenti tattili; si andrà poi ad implementare la collaborazione con Curia, Fondazione Palazzo Pretorio e mondo dell’impresa; una nuova mostra su Michele Fanoli e Antonio Canova; eventi culturali in senso ampio per attirare giovani, sportivi, famiglie con bambini. Nel progetto arrivato fra Palazzo Balbi e Palazzo Ferro Fini c’era pure la valorizzazione delle mostre che rafforzeranno il link con quella Salonicco che consente a Cittadella di trovare un profilo internazionale e un modello a cui ispirarsi. Il primo cittadino continua a rilanciare: «Dobbiamo lavorare per nuovi eventi. Stiamo investendo molto, sapendo che la cultura non ha un ritorno a breve periodo, ma deve essere alla base dello sviluppo della nostra città. Una cultura legata alla scuola, al turismo»