Sant’Antonio restaurato con il laser per il museo

La ‘’ripulitura’’ dell’opera porta a scoprire un po’ alla volta la fattura originaria: il recupero finanziato dal Rotary club
La scultura, probabilmente trecentesca, accoglierà i visitatori dei ‘’tesori’’ del duomo

Mancano ancora pochi centimetri quadrati per far ritornare allo splendore originario la preziosa ed in parte misteriosa statua in pietra di Nanto di Sant’Antonio abate. Solo con speciali occhiali a lenti scure si riesce ad osservare il fascio laser altrimenti invisibile, ma rumoroso, che le sapienti mani dello specialista, l’architetto bassanese Giancarlo Calcagno, guidano con attenzione e precisione, sulla parte chiara dell’opera, costituita da due patine di colore, che in pochissimi istanti viene dissolta svelando come era in origine l’opera e la sua fattura di pregio.

Altezza naturale
La statua ad altezza naturale accoglierà i visitatori all’ingresso del nuovissimo Museo del Duomo di Cittadella, pronto a svelare al pubblico per la prima volta, una parte delle opere d’arte conservate nei secoli dai sacerdoti, patrimonio culturale della diocesi di Padova. Spazio che diventa nuova opportunità di conoscenza, arricchendo l’offerta turistica della città murata. Per il recupero della statua si è scelta la miglior tecnica. Questo grazie al contributo del Rotary Club di Cittadella, con presidente Romeo Bagliolid e segretario Mauro Michelini; che ha finanziato interamente l’operazione. Proprio di fronte a loro ed alcuni soci, alla presenza dell’arciprete Luca Moretti Calcagno, che ha una elevata esperienza in materia di interventi di restauro, ha illustrato le ultime fasi del lavoro
<<Non appena ultimato, non ci vorrà molto, si potrà studiare meglio la statua affidandola ad un esperto, cercando di darle datazione certa. Per ora possiamo collocarla tra il 1300 ed il 1400- ha spiegato-. Ha un grande valore. La pietra usata non è facile da lavorare, quindi chi l’ha scelta in cava aveva grande capacità, dimostrata poi a opera compiuta>>

Ha circa 700 anni
Il Sant’Antonio abate era collocato nella torre campanaria embrione del museo di arte sacra che con trepidazione si attende di aprire al pubblico in spazi realizzati appositamente.
<<La scultura proviene dalla cappella omonima del duomo medioevale. Trasferita sull’altare intitolato al santo in anni anteriori all’inaugurazione dell’edificio ottocentesco nel 1826 – ha spiegato l’arciprete- Uno storico del ‘600, il Salomonio, parlando del duomo di Cittadella scrive ‘’Questa chiesa venne eretta dalla repubblica padovana contemporaneamente alla fortezza nell’anno 1220, nello stesso luogo in cui un cenobio di monaci era dedicato a Sant’Antonio abate’’. Ringrazia la Sovrintendenza che sta seguendo i lavori in sintonia con Andrea Nante, direttore del museo diocesano di arte sacra, l’architetto Calcagno e il Rotary cittadellese per l’importante contributo>> <<Com’è nei valori fondanti del Rotary, siamo pronti a sostenere ulteriormente il nuovo museo – ha detto Bagliolid – molto importante non solo per CIttadella>>