Restauro da 20 milioni: l’esempio cittadellese

Ci sono voluti 20 anni e 20 milioni di euro di contributi in vari stralci per restaurare l’elisse fortificato medievale di Cittadella, fondata nel 1220, rendendolo anche completamente percorribile nel camminamento di ronda a 15 metri di altezza.
Una imponente progettazione compiuta dall’architetto veneziano Patrizia Valle. Prima del grande cantiere, solo alcune parti erano stare restaurate, e solo due dei 4 torrioni di accesso alla cittadina, erano fruibili portando i visitatori sulla sommità. Pochissimi i metri di camminamento sani. Molti tratti erano invasi dalla vegetazione, con evidenti danni di deterioramento. La stessa cortina ha un’ampia frattura nel quadrante nord-ovest, superata con una passerella, ed una seconda meno pesante, causata dal furto nel tempo di mattoni, che ha visto un’opera di ricostruzione. Un mix tra passato e moderno ben congegnato.
Le mura restaurate e vivibili con il percorso in quota, sono diventate un vero e proprio volano per l’economia della cittadina che conta poco più di 20 mila abitanti. Molti i privati che hanno ricominciato a riqualificare i proprio edifici, ed altri spazi pubblici hanno poi avuto propri cantieri.
Basti pensare a Palazzo Mantegna, attuale sede del comune, con l’adiacente area verde di Campo della Marta, dov’è stato creato un teatro all’aperto per manifestazioni ed eventi. Oppure all’ultimo restauro, in ordine di tempo, quello dell’esterno del quattrocentesco Palazzo Pretorio, con il recupero di molti affreschi mai visti prima. Qui mezzo milione di euro di investimento.
Sono in media 80mila all’anno i visitatori che salgono sul camminamento e che poi girano anche per la cittadina e chiedono di conoscere meglio che cosa c’è nei dintorni. Si sono così aperte al pubblico dimore storiche prima chiuse, è stata resa possibile la navigazione con imbarcazione a motore elettrico sul fossato che circonda le mura.
Grazie quindi alla gestione pubblico-privato, Comune e Historia Travel, il monumento vive e produce economia. Ma ha bisogno di costante e continuo “maquillage”, in caso contrario in breve tempo, il lavoro di due decenni verrebbe meno. Ecco quindi il piano di limitazione alla proliferazione di piccioni, l’azione periodica di giardinieri- scalatori, la verifica dello stato dei merli e delle passerelle, oltre che l’impiantistica. E il regolamento per i visitatori, perché rispettino il monumento.