Nuovo giro d’Italia: un arrivo a Verona e una partenza da Cittadella

Un Giro d’Italia che nasce è come un puzzle che, nei mesi precedenti alla presentazione ufficiale, si compone pezzetto dopo pezzetto lungo lo stivale. Se, in tempo di pandemia, quello precedente ha assegnato (all’inglese Tao Geoghegan Hart) la maglia rosa da nemmeno tre mesi in pieno autunno, la corsa 2021 tornerà alla data tradizionale di maggio (dall’8, oggi sarà ufficializzata la partenza da Torino con tanto di “crono omaggio” a Filippo Ganna al 29, arrivo a Milano) anche se non è ancora chiaro se gli spettatori potranno essere sul tracciato, i corridori bene ceranno del vaccino o dovranno saltare da una “bolla” all’altra. In tutto questo, grazie alla spinta del Governatore del Veneto. Luca Zaia, che in prima persona da anni crede nell’abbinata grande ciclismo-turismo-Veneto, al momento sono almeno tre le bandierine che interessano la regione in una “spedizione” rosa che avrà molto nord-est. Proprio ieri il sindaco di Verona Federico Sboarina ha svelato che la sua città, Verona, sarà sede di arrivo di una tappa in linea del Giro, non quella conclusiva, come accaduto, da ultimo, nella corsa 2019 dell’ecuadoriano Carapaz, ma una ” lante” Ravenna-Verona tutta corsa nel ricordo dei 700 anni della morte di Dante Alighieri. Tappa ultrapiatta, quindi per velocisti, cucita, dunque, su misura per il veronese Elia Viviani, velocista della Co dis in cerca di riscatto dopo un anno difficile e soprattutto in cerca di forma giusta e morale, magari nella sua città, per preparare al meglio la spedizione olimpica di Tokyo, dove punta a riportare a casa almeno un’altra medaglia come fatto a Rio. Data da segnare col circoletto rosso potrebbe essere quella di venerdì 21 maggio. Poi? Pare tramontato il progetto di una cronometro zona Colli Euganei- Padova, certo invece che, sabato 22 maggio, la città merlata di Cittadella sarà la sede di partenza della lunghissima e, forse già decisiva, tappa che porterà la carovana in Carnia e più precisamente su una delle montagne simbolo della corsa, il Monte Zoncolan. Che sarà scalato dal versante di Sutrio, come al debutto nel 2003, quando Simoni in rosa salutò tutti nel durissimo tratto di ascesa e dietro marco pantani diede l’ultimo sussulto della carriera prima di inabissarsi. Detto della tappa Grado-Gorizia di domenica 23 maggio, con circuito transfrontaliero in Slovenia, ancora Veneto protagonista, eccome, lunedì 24 maggio. Da Sacile tutti gli indizi portano i girini a concludere il loro tappone dolomitico a Cortina, tra venti giorni sede dei mondiali di scia alpino, tra sei anni di nuovo città olimpica. Giorno di riposo e via. Restano solo da capire due cose: la carovana potrebbe ripartire verso ovest dal Veneto, aggiungendo un’ulteriore bandierina a una “campagna rosa” ancora di tutto rispetto, e, soprattutto, questo maledetto virus consentirà agli spettatori la solita, meravigliosa, invasione di pubblico sulle strade e nelle piazze?