Museo del Duomo firmata la convenzione

Si apre il 14 novembre
La parrocchia affida per 6 anni le opere d’ arte al Comune Gestione affidata all’ Historia Travel che cura anche le mura

Taglio del nastro già fissato a metà novembre, prende forma il progetto del Museo del Duomo in centro a Cittadella.
La giunta del sindaco Luca Pierobon ha affidato la gestione della realtà che accoglierà sei secoli di patrimonio artistico alla società Historia Travel, che segue già l’accoglienza dei turisti ed il camminamento di ronda. Definiti i prezzi dei biglietti: 5 euro per l’intero, 3 euro per i ridotti, a partire dai residenti nel territorio cittadellese; con il biglietto del museo sarà possibile avere un ingresso ridotto sul camminamento sopra le mura.
Le tappe: sabato 14 inaugurazione e visita guidata; domenica Open Day per chi risiede a Cittadella, con ingresso gratuito, sarà necessaria la prenotazione; apertura al pubblico da sabato 21 novembre fino al 31
maggio, al sabato aperta dalle 15 alle 17, alla domenica e festivi gli orari
saranno 10-12 e 15-17; gruppi di 10 persone potranno ottenere aperture
dedicate. Il museo prenderà forma a ridosso del palazzo delle associazioni
lungo via Marconi, tra la chiesa principale e Porta Treviso, sul quale è in
corso un investimento di restyling. La gestione spetta al municipio, la convenzione con la parrocchia dura sei anni.
Don Luca Moretti ha ricordato che «l’idea di valorizzare il patrimonio artistico accumulato nei secoli nacque con don
Luigi Rossi che, con un gruppo di volontari, andò a costituire un museo che vide la propria prima sede nel
campanile». La Cena in Emmaus di Jacopo da Ponte del 1537 è senz’altro l’opera più significativa della pinacoteca
del Duomo. Il successo dell’opera fu immediato, tanto che l’anno successivo il podestà di Cittadella, Cosimo da
Mosto, chiese al pittore bassanese di realizzare una seconda versione della Cena in Emmaus, ispirata al modello
cittadellese, oggi conservata al Kimbell Art Museum di Fort Worth in Texas. «Dall’intuizione di don Luigi Rossi nacque
presto il progetto di esporre le opere in uno spazio dedicato. Prese forma il restauro di quella che un tempo era
l’abitazione delle suore e della sala San Pio X. Adesso», sottolinea don Luca, «siamo arrivati a concludere questo
percorso che inizia nel 1400 e che arriva alle opere del secolo scorso. Si potranno ammirare tele, arredi liturgici e poi
vasi sacri: non ci sono dubbi, c’è una certa varietà»