I tunnel possono diventare in futuro attrazione turistica
Passaggi segreti che dalla cinta fortificata portano all’esterno. Non diminuisce certamente con il trascorrere del tempo quella che ormai, studi alla mano, pare essere solo una affascinante sugestione che riporta indietro nel tempo di secoli.
Per non lasciare nulla d’intentato però il Comune di Cittadella, dopo l’individuazione di un altro tratto sotterraneo che dal centro va all’esterno delle mura, ha affidato l’analisi con georadar al geologo Davide Pellegrini.
Un investimento di 1.500 euro. “Vogliamo toglierci ogni dubbio -spiega l’assessore ai Lavori pubblici e vice sindaco Marco Simioni -per questo abbiamo affidato questa ricerca che non è invasiva e che permetterà di fare la mappatura anche di questo tratto. Appare sicuro, dopo lo studio svolto su incarico del Comune dall’architetto Massimiliano D’Ambra, presidente di Archeo Ed di Padova, che i cunicoli individuati non siano passaggi segreti, ma canali di scarico e depositi sotterranei.
L’analisi specifica ha dato il suo verdetto. Nessun tunnel per raggiungere l’esterno senza essere visti, ma rogge che lungo gli assi stradali principali scolavano l’acqua scaricandola nel fossato di cinta. Opere costruite nella seconda metà del Trecento dai Carraresi a regola d’arte.
D’Ambra ha evidenziato l’esistenza di due tipologie di condotte sotterranee. Una diretta verso porta Bassano ed un’altra verso porta Treviso.
La prima è di 26 metri, l’altra di 22. Sono in pendenza. Una terza condotta, che ancora oggi consente il deflusso dell’acqua, va verso porta Padova. Questa sarà soggetta principalmente all’analisi, oltre ad altri punti.
Con il trascorrere del tempo i tunnel sono stati riempiti di materiali, all’interno sono state trovate tracce di cantine ed una grande abbondanza di cocci risalenti all’ Ottocento. Larghe un metro e mezzo, le costruzioni idrauliche sono quindi state coperte con murature in mattone, ad arco, e la base è rimasta in ghiaia battuta. Impegnati nella ricerca e più volte nel sottosuolo di Cittadella, anche i volontari del gruppo Amissi dei abissi, diretti da Roberto Zaniolo.
Alcuni tratti sotterranei come ad esempio quello in porta Bassano, sono di grande fascino e non è detto che i visitatori possano fruire anche di una “Cittadella sotterranea”. “Non lo si esclude affatto, stiamo lavorando in questo senso anche perchè andrebbe ad ampliare l’offerta turistica, però non è facile -continua Simioni -tutto deve essere svolto in accordo con la Sovrintendenza, occorrono dei finanziamenti specifici. Il desiderio sarebbe di poterlo fare per il prossimo anno, quello degli otto secoli di fondazione di Cittadella, ovviamente non per tutti i tratti. Un lavoro completo richiede diverse decine di migliaia di euro per la messa in sicurezza. La volontà del recupero c’è ed è forte”.