Era di Cittadella la mamma dell’inventore del pianoforte e i genitori di un uomo fondamentale nella storia della musica si sposarono nel duomo della città murata. A rivelare le radici cittadellesi di Bartolomeo Cristofori è il musicista Francesco Faldani, che ha avuto accesso agli archivi della parrocchia guidata da don Luca Moretti. “Bartolomeo Cristofori”, ricorda Faldani, “che visse a cavallo tra il XVII e XVIII secolo, di lavoro fece il cembalaro ossia il costruttore e riparatore di strumenti a tastiera come clavicembali e spinette. È stato l’inventore di quello che oggi è il pianoforte e la sua ingegnosa meccanica a martelletti”. Sangue cittadellese: “Una volta che concluderò le ricerche sulla vita di Bartolomei pubblicherò un libro. Tra le cose certe è che la madre era di Cittadella, nell’archivio della parrocchia ho trovato il certificato di matrimonio”. Si chiamava Laura Miazzi, nacque a Cittadella il 7 dicembre 1634. Un dato fin qui sconosciuto ai ricercatori: “Laura era figlia di Pietro Miazzi, facoltoso notaio cittadellese di cui si possono trovare altre notizie all’Archivio storico del comune di Cittadella e all’Archivio di Stato di Bassano del Grappa. Il nonno Pietro il 4 agosto 1612 aveva sposato Angelica Grigno, figlia di Giovanni Maria Grigno, altra famiglia di facoltosi cittadellesi”. L’Alta decisiva nella vita dello straordinario inventore: “Per quanto riguarda il ramo paterno, da alcuni documenti testamentari e notarili risulta che Francesco, il padre di Bartolomeo, era originario di Grantorto”.
Il fatidico si: “Dagli antichi atti di matrimonio risulta che i genitori di Bartolomeo, tali Francesco e Laura, si sposarono nel nostro duomo il 21 luglio dell’anno 1650. La famiglia di Francesco Cristofori si trasferì a Padova poco prima della nascita di Bartolomeo; Francesco era alle dipendenze della famiglia dei nobili Papafava in qualità di fattore e contabile». Bartolomeo Cristofori nascerà a Padova il 4 maggio 1655, come risulta dall’atto di battesimo dell’ex parrocchia di San Luca nella città del Santo, e abiterà fino a 33 anni vicino alla cattedrale in via Dietro Duomo, per poi andare a realizzare il pianoforte a Firenze. La scoperta eccezionale è sbucata da un’autentica miniera di dati e di storie: “L’archivio parrocchiale di Cittadella”, sottolinea Faldani, “è una vera e propria miniera di preziose informazioni storiche a disposizione degli studiosi e dei ricercatori. Qui sono raccolti molti documenti in prevalenza dalla fine del XVI secolo in poi. Consultando l’ archivio si entra in contatto con la storia locale, con gli antichi cognomi e le relative mende, con le differenti calligrafie, spesso non solo indizio di un autore ma anche di un determinato periodo storico, che a volte risultano difficili da decifrare ad un occhio poco esperto”. Un patrimonio da tutelare: alcuni volontari hanno trasferito l’archivio in un luogo sicuro, lontano dall’umidità. Il materiale è stato in gran parte restaurato, digitalizzato e aggiunto ai preziosi libri e documenti.