Il sindaco Luca Pierobon racconta la sfida di Cittadella in lizza per diventare Capitale italiana della cultura nel 2024: «In quell’anno la nostra offerta culturale sarà ancora più forte. Abbiamo assunto una dimensione internazionale con il camminamento di ronda su tutte le mura, dopo il museo del Duomo verrà inaugurato il museo nell’ex Palazzo delle associazioni, e poi avremo la chiesetta di Ca’ Nave con busti in marmo ed affreschi di valore assoluto». Pierobon elenca altri punti di forza: «A dicembre la mostra con Salonicco, altra città murata, la rete con le città murate del Veneto, la bellezza naturalistica del Brenta e della palude di Onara, la stagione teatrale di prestigio nazionale. Interpretiamo», sottolinea il primo cittadino, «una domanda di turismo lento, non ammassato, un mix di offerta culturale ed enogastronomia».
Pierobon ha il senso del limite e un’ambizione: «Cittadella si confronterà con città più grandi, con prestigio maggiore, ma rispetto al numero di abitanti credo abbiamo messo in campo uno sviluppo importante. E poi siamo baricentrici nel Veneto, credo potremmo trainare città simili per dimensioni, riprendere in mano davvero la suggestione dell’esagono con Castelfranco, Bassano, Asolo, Marostica e Possagno, come offerta turistica non abbiamo da invidiare nulla a nessuno».