Sant’Antonio abate ispira Cittadella da 800 anni, dalla fondazione del Duomo e della cinta muraria. Ed una statua del santo accoglierà i visitatori all’ingresso del nuovo Museo del Duomo, uno scrigno di arte e cultura che a metà maggio sarà aperto al pubblico. L’architetto bassanese Giancarlo Calcagno sta limando i dettagli del restauro della statua: un labor che sta svelando la fattura di pregio dell’opera, in pietra di Nanto, ad altezza naturale. La tecnica di recupero è fra le più avanzate, un intervento reso possibile grazie al contributo del Rotary Club di Cittadella guidato dal presidente Romeo Bagliolid e dal segretario Mauro Michelini. Quali saranno i prossimi passaggi? Ultimato il restauro, la statua sarà presa in carico da un esperto che svolgerà gli approfondimenti necessari a consentirne la datazione. <<Possiamo collocarla tra il 1300 ed il 1400>> l’anticipazione dell’architetto, <<di certo ha un gran valore. La pietra usata non è facile da lavorare, quindi chi l’ha scelta in cava aveva grande capacità, dimostrata poi a opera compiuta>> L’arciprete, don Luca Moretti, ha fortemente voluto il Museo: arte e cultura nel loro senso più profondo, il bello che educa lo spirito. <<Il Sant’Antonio abate era collocato nella torre campanaria, embrione del museo di arte sacra. La scultura>> spiega don Luca <<proviene dalla cappella omonima del duomo medioevale ed è stata trasferita sull’altare intitolato al santo in anni anteriori all’inaugurazione dell’edificio ottocentesco nel 1826>> Un dettaglio suggestivo: <<Uno storico del ‘600, il Salomonio, parlando del duomo di Cittadella scrive ”Questa chiesa venne eretta dalla repubblica padovana contemporaneamente alla fortezza nell’anno 1220, nello stesso luogo in cui un cenobio di monaci era dedicato a Sant’Antonio abate”>>. L’arciprete tiene a ringraziare <<la Sovrintendenza che segue i lavori in sintonia con Andrea Nante, direttore del museo diocesano di arte sacra, l’architetto Calcagno e il Rotary cittadellese>>