Il Cinquecento: Il secolo d’oro di Cittadella

La storia di una città si snoda attraverso l’intera sua esistenza. L’anno prossimo festeggeremo gli 800 anni di Cittadella e sarà un avvenimento di cui andare fieri. Eppure non bisogna dimenticare che ognuno di questi otto secoli ha caratterizzato la nostra città per gli eventi storico-politico-religiosi e per i personaggi che vi sono nati o che hanno trovato in Cittadella la loro Patria. E il secolo XVI, il Cinquecento, ha più degli altri (con l’eccezione delle due tragiche guerre mondiali) inciso le coscienze e la vita di Cittadella.

L’amministrazione Comunale e la Pro Cittadella hanno quindi voluto, in assenza della pluriennale e ben rodata rievocazione della liberazione dalla tirannia ezzeliniana del 1256, non lasciare Cittadella senza storia. E’ stato pertanto contattato il Gruppo Paleografico Cittadellese con lo scopo di far conoscere Cittadella, attraverso i documenti, la musica, il linguaggio e il folklore , nel periodo chiamato RINASCIMENTO, punto di spartiacque tra il Medioevo e l’Età Moderna.
Questa prima edizione si è aperta sabato 21 settembre in Teatro Sociale con un convegno spettacolo dal tema: “Da Roberto Sanseverino a Pandolfo Malatesta. Cittadella agli albori del ‘500”. La serata, presentata dalla giornalista Lisa De Rossi, si è aperta con il saluto dell’assessore Francesca Pavan intervenuta a nome del Sindaco. Il professor Francesco Piovan, docente di Storia presso l’Università di Padova, ha introdotto e chiuso la serata, con riferimento alla storia di Cittadella nel contesto della storia generale.
Si sono succeduti quindi i seguenti studiosi locali, con le rispettive relazioni:
Luigi Sangiovanni: “Roberto Sanseverino e Pandolfo Malatesta signori di Cittadella”; Luciano “Millo” Bon: “I Condottieri”;
Elda Martellozzo Forin: “Viaggiare per terra pensando al cielo. Il viaggio di Roberto Sanseverino in Terrasanta”;
Stefano Tosato: “In gita a Cittadella tra ‘400 e ‘500”;
Villa Scalco: “Ego sum parata. Accettare le difficoltà e godere del poco”;
Giancarlo Argolini: “Il piccolo mondo attorno a Cittadella”.
L’attore Paolo de Santi si è alternato ai relatori, leggendo documenti quattro-cinquecenteschi originali. Il gruppo “Dolce Consort Ensemble” ha viacizzato il convegno con intervalli musicali cinquecenteschi mirabilmente seguiti.
L’impianto voci e lo schermo (sul quale sono state proiettate cento immagini relative ai contenuti delle diverse relazioni) sono stati gentilmente offerti da Loris de Poli.
A conclusione del convegno si è voluta ribadire l’importanza di questo periodo storico per la nostra città, farlo conoscere ai nostri concittadini, con l’auspicio di rendere periodica con cadenza biennale questa iniziativa in considerazione degli importanti avvenimenti accaduti a Cittadella in questo secolo.
Ne danno testimonianza i numerosi saggi storici e le molteplici tesi universitarie che si riferiscono alla nostra Città in questo periodo e alle importanti testimonianze architettoniche presenti a Cittadella. La manifestazione è proseguita domenica 22 settembre con due sfilate dell’associazione storico culturale “Rosa Antico”, tutti abbigliati con costumi in perfetto stile rinascimentale ed accompagnati dagli sbandieratori della Contrada della Cerva di Noale e dai pittoreschi e spettacolari musici “Le 3 cipolle”.
In piazza Pierobon si è tenuta la mostra Tacuina Sanitatis dove sono state esposte una selezione delle piante medioevali e le introduzioni delle specie avvenute nel ‘500. Un excursus storico botanico partendo dalla flora endemica del nostro paese per arrivare alle introduzioni di “Alcea rosea” e “Diopsyros lotus” nel 1550, “Canna indica” nel 1551, “Fritillaria imperialis” nel 1553, “Hemerocallis fulva” nel 1563 e “Amaranthus caudatus” nel 1583 e molti altri. Nel 1500, come conseguenza del Rinascimento nelle Arti, avvenne anche un cambio di mentalità nel modo di considerare le piante e le erbe: non venivano più guardate solo perchè “utili” (come nel medioevo) ma ora anche perchè “belle e piacevoli a guardarsi”. Si ampliò la ricerca delle piante “utili” (per curarsi, per cucinare, per tingere, per tessere) e si aprì la caccia alle piante “belle”. Il grande spartiacque fu la scoperta dell’America (1492) perchè tramite i viaggi si scoprirono piante “mai viste prima”, certamente utili (pensiamo per tutte al pomodoro).
Con il nome Tacuina Sanitatis venivano classificati tutti quei manuali di scienza medica scritti e miniati dalla seconda metà del XIV secolo al 1450 circa, che descrivevano , sotto forma di brevi precetti, le proprietà mediche di ortaggi, alberi da frutta, spezie, la mostra si è dunque focalizzata sulle specie usate nella farmacologia dell’epoca.
Nel Cittadellese, come altrove, la scoperta e la conoscenza delle piante avvenne tramite i conventi, le prime ville patrizie, le farmacie. Non dimentichiamo che Cittadella era sulla via di commercio tra il mondo tedesco (a nord, tramite la Val Brenta) e la città di Venezia (grande porto commerciale con l’Oriente) e Padova (dove nel 1545 sorse il primo Orto Botanico al mondo realizzato proprio per conoscenza “dal vero” delle piante. Tramite questa posizione felice, per Cittadella passavano viaggiatori e mercanti e, con loro, le nuove idee sulla conoscenza delle piante.
La selezione delle specie e l’allestimento è stato curato da Pamela Nichele Paesaggista cittadellese, e le piante esposte provenivano per la maggior parte da Vivai della Colombara di Cittadella.
Ad illustrare ai visitatori la mostra, un gruppo di frati di grande effetto e di indubbio fascino.
Al termine della sfilata pomeridiana, conclusa davanti a palazzo Pretorio, nell’atrio dello stesso il gruppo strumentale “Dolce Consort Ensemble” si è esibito in un concerto di musica rinascimentale molto apprezzato dai numerosi appassionati presenti.
A sera, nel Duomo di Cittadella, cortesemente messo a disposizione dall’arciprete mons. Luca Moretti e alla presenza di un numeroso ed entusiasta pubblico, la manifestazione si è conclusa con un concerto rinascimentale del Gruppo Vocale “Polymnia” e del “Dolce Consort Ensemble”.
Si ricorda infine che dal 21 al 29 settembre è stato possibile visitare il Palazzo Pretorio (e qui si ringraziano l’amico Piergiuseppe Baggio e la Fondazione Palazzo Pretorio), che fu dimora dei Sanseverino e dei Malatesta e delle loro corti quando furono signori di Cittadella.
Le visite guidate al Palazzo hanno dato modo a numerosi visitatori di ammirare alcuni oggetti dell’epoca tra cui documenti, libri e due crocifissi prestati da alcuni collezionisti cittadellesi, nonchè una veste cinquecentesca di mirabile fattura proveniente dal Museo del Duomo, sapientemente collocati nelle sale affrescate che vedono, tra l’altro, la “Madonna del cardellino” e il ritratto di Violante Bentivoglio moglie di Pandolfo Malatesta.