Il campionato italiano professionisti

Il velocista lombardo indovina un varco accanto alle transenne e sorprende Ballerini che pensava di aver vinto. Formolo giù dal podio con Nibali e Trentin
La corsa: Il guizzo decisivo sotto le mura di Cittadella, a coronare la tre giorni dei campionati italiani, è quello di Giacomo Nizzolo. Il lombardo, che bissa il successo del 2016, vince in volata passando a filo delle transenne e superando Davide Ballerini dopo una gara combattuta, soprattutto dopo il tratto in salita in pavè della Tisa. Nizzolo vince dopo aver cambiato la bicicletta sul circuito della Rosina, tanto che a un certo punto, pareva che si fosse ritirato. Invece sul traguardo è lui a festeggiare, applaudito dal pubblico di Cittadella che ha seguito gli ultimi sprazzi di gara ordinatamente dietro le transenne,munito di mascherina. Una festa che coinvolge anche il comitato organizzatore, capitanato da filippo Pozzato, Jonny Moletta e Gaetano Lunardon, che ha accettato una sfida particolarmente difficile in questa a dir poco complicata stagione.
Pubblico ordinato: Il primo passaggio per il centro di Cittadella è in tarda mattinata. Pubblico che si ritrova ordinato lungo il viale transennato che nel pomeriggio condurrà al traguardo tricolore e applausi per tutti. Un transito ovviamente velocissimo, ma che comunque emoziona in attesa del
” piatto forte”. La lunga attesa prosegue dentro le mura, soprattutto in piazza Pierobon, tra animazione e circuiti in bici per i più giovani. Intanto il campionato tricolore entra nel vivo. La corsa infatti si anima fin dal primo giro del circuito. Subito un gruppo di 27 elementi allungaa e scollina sulla Rosina con circa un minuto di vantaggio. Tra loro Brambilla, Capecchi e Masnada. Col il susseguirsi dei chilometri il plotone di testa si assottiglia, ma guadagna terreno ed arriva ad avere circa due minuti e mezzo sul gruppo quando al traguardo mancano una novantina di chilometri. A questo punto ad aprire la corsa sono in sette, con Masnada e Brambilla che continuano a restare coi i battistrada. È la Vini Zambù, la squadra anche nel padovano che si mette in testa al gruppo e comincia a erodere il vantaggio dei fuggitivi.
Incombe il “muro”: Ci prova così Masnada, assieme a Ciccone. I due prendono il comando e guadagnano, con la spinta soprattutto del primo, una quarantina di secondi sul resto dei fuggitivi. Al penultimo passaggio sul circuito della Rosina il gruppo ha poco più di un minuto di ritardo. Intanto con l’avvicinarsi della salita della Tisa si muovono anche Formolo e Nibali, prontamente seguiti da Ballerini, Bagioli, Oss e De Marchi. Sotto la spinta degli scatti che si susseguono in testa e si ricompatta e sono una trentina, con tutti i migliori, i corridori che si dirigono verso Marostica si scatenano tutte le squadre per prendere posizione all’imbocco del muro in pavè.
Bagarre sul pavè: Sulla Tisa il primo a muoversi è Davide Ballerini, seguito prontamente da Colbrelli e da Formolo, che scollina per primo, con Nizzolo, Oss e Trentin tra i primi. Terminata la salita è ancora bagarre per concretizzare lo sforzo fatto in salita. Il gruppetto che si forma in testa in vista dell’ultimissima salita della Rosina vede i principali favoriti insieme, da Ballerini a Nizzolo, a Colbrelli, Nibali, Oss, Andrea Bagioli, Caneva e Formolo, con il gruppo che prova a riorganizzare l’inseguimento a una quindicina di secondi.
Tentativi a vuoto: Sulla Rosina contrattacco di De Marchi e Ciccone. Nessuno si stacca e anche il tentativo di Nibali in discesa ha poca fortuna. Nonostante i tentativi nei dieci chilometri finali di Ulissi, Formolo e anche Nibali (senza troppa convinzione) si arriva a una volata con i migliori quattordici. Grazie al lavoro di Bagioli e Battistella, rispettivamente per Ballerini e Nizzolo, sono questi ultimi a giocarsi il successo sul filo di lana, con il guizzo vincente del secondo, pur ancora sanguinante per la ferita al braccio causata dalla caduta iniziale. A completare il podio Sonny Colbrelli che non riesce a trovare il treno giusto in volata.