I capolavori di Jacopo da Bassano e Andrea da Murano nel percorso artistico realizzato dopo quasi quarant’anni

Otto secoli di arte, storia, fede, con una meravigliosa opera giovanile di Jacopo da Bassano. Cittadella celebra la Giornata Internazionale dei Musei annunciando l’apertura sabato del nuovo Museo del Duomo. Un progetto fortemente voluto dalla Parrocchia, con Don Luca Moretti, che ha raccolto una spinta lunga quasi 40 anni: “L’idea di istituire un museo di arte sacra”, spiega il presbitero, ” nacque tra il 1985 e il 1986 quando un gruppo di volontari, coordinati da Giuseppe Streliotto, propose all’allora arciprete Antonio Miazzi di restaurare ed esporre al pubblico i numerosi beni storici e artistici depositati e accantonati in vari ripostigli da tempo immemorabile.
L’iniziativa con finalità culturali mirava a dare concretezza agli orientamenti espressi in merito dal Concilio Vaticano II”.
Si distinguono due capolavori: “La cena in Emmaus” di Jacopo da Ponte detto Bassano, che risale al 1537. L’opera segna il momento più alto della produzione giovanile dell’artista che qui trova un equilibrio cromatico e una perizia compositiva che attestano la raggiunta maturità artistica.
La forza espressiva del dipinto ha indotto una parte della critica a chiamare in causa anche la lezione dell’arte michelangiolesca. ” Il successo dell’opera è stato immediato”, osserva Andrea Nante, direttore del Museo Diocesano di Padova e coordinatore del Museo del Duomo di Cittadella, ” tanto che l’anno successivo il podestà di Cittadella, Cosimo da Mosto, chiederà al pittore bassanese di realizzare una seconda versione della Cena, ispirata al modello cittadellese, oggi conservata al Kimbell Art Museum di Fort Worth in Texas.”
Il secondo capolavoro è ” il Compianto di Cristo morto di Andrea di Giovanni (Andrea da Murano)”, del 1400, una tavola che si distingue per il cromatismo di chiara derivazione veneziana, che esalta la teatralità della rappresentazione, con una citazione della maniera di Andrea Mantegna.
L’allestimento è stato affidato allo studio dell’architetto Gianni Toffanello. “Oltre al percorso artistico-culturale il nuovo Museo diocesano propone tre possibili percorsi, spirituali e religiosi”, aggiunge Don Luca, “ovvero il percorso dei santi, entrando ci si trova al cospetto di un’antica statua di Sant’Antonio abate”.
C’è poi il percorso di passione, morte e risurrezione. ” Nella prima stanza del museo i colori scuri della grande ” Flagellazione” introducono nel mistero della sofferenza di Gesù, vissuta nella notte più buia”, aggiunge l’arciprete. Si chiude con la liturgia: ” La cena in Emmaus” aiuta a rileggere in maniera piena e consapevole tutto il percorso. Alla fine ci si riscopre pellegrini come i due discepoli di Emmaus”, conclude l’arciprete. Fondamentale il supporto del comune, dell’Ufficio diocesano dei Beni Culturali, del Museo Diocesano di Padova e della Fondazione Cariparo, ” Un giorno importante”, le parole del sindaco Luca Pierobon, ” il museo contribuirà ad arricchire l’offerta culturale di Cittadella”. Biglietti: 5 euro intero, 3 ridotto. Orari: il sabato dalle 15 alle 17, la domenica e i festivi 10-12, 15-17. Info: 049/ 9404485, cittadella@historiatravel.it