Formaggi in Villa si Mette in Piazza per il Decennale

Ritorna la più importante manifestazione casearie del Nordest: da venerdì 1 per quattro giorni invade il centro di Cittadella. L’ultima edizione è stata nel 2019, a Santa Maria di Sala, poi è arrivata la pandemia. Così, per celebrare il decennale, Formaggio in Villa, la più importante manifestazione casearia (e non solo, perché dentro ci sono anche i salumi) dell’intero nordest – 140 espositori da tutta Italia, più di 200 formaggi, da venerdì 1 a lunedì 4 aprile -, ha dovuto aspettare la bellezza di tre anni: Ma finalmente ci siamo sospira Luca Olivan, anima e mente della manifestazione che quest’anno e per la prima volta si svolgerà a Cittadella e altra novità non sarà più concentrata in un luogo ma diffusa e all’aperto: «Con la crescita dell’evento ci siamo resi conto che le ville, prima a Mogliano Veneto poi a Santa Maria di Sala, non erano più sufficienti a contenerci, non fosse altro per il problema dei parcheggi».
Ecco spiegata la scelta di uscire dagli spazi chiusi mentre quella di Cittadella va vista sia nell’ottica della bellezza del luogo che nella sua centralità rispetto all’intera regione. Del resto l’accoglienza già dieci anni fa e sembra più o meno ieri, ma davvero – è stata entusiastica e la crescita continua, anno dopo anno: «All’inizio racconta ancora Olivan – l’appuntamento era nato per rivolgersi soprattutto agli operatori, poi il successo e l’apprezzamento sono stati tali da obbligarci ad allargarci sempre di più e, soprattutto, abbiamo capito che un evento di questo tipo non poteva prescindere dal coinvolgere il più possibile l’appassionato che, alla fine, è l’obiettivo finale della produzione e della diffusione dei prodotti».
DATA SIMBOLICA
L’edizione del decennale dovrebbe essere quella della definitiva uscita dal blocco degli ultimi due anni e anche la coincidenza delle date (il 31 finisce lo stato di emergenza, il 1. aprile si inaugura Formaggio in Villa), è vista come un ottimo auspicio per un mondo, quello delle fiere e degli eventi collegati all’enogastronomia, che si sta risvegliando (il 10 aprile riapre le porte anche Vinitaly, tanto per dire): «C’è grande entusiasmo e un accavallarsi di avvenimenti, la fine dello stato di emergenza e l’arrivo della primavera messi assieme hanno originato un’esplosione di proposte, per gli appassionati le prossime saranno settimane intense». Ma anche per gli operatori: «Per quello che ci riguarda stiamo correndo come matti perché in tre mesi, da quando c’è stato il via libera, abbiamo dovuto fare il lavoro che di solito facciamo in sei, fra l’altro sempre con la spada di Damocle di nuove problematiche legate alla pandemia».
ENTUSIASMO
Del resto la voglia e l’entusiasmo del pubblico si percepiscono: «La settimana scorsa, a Osterie Moderne, a Campodarsego, abbiamo organizzato una degustazione di Lambrusco. Nonostante si tratti di una tipologia di vino che da noi in genere riscuote tiepidi consensi era pienissimo e abbiamo dovuto mandar via clienti».
Insomma, tutto lascia immaginare, da venerdì, un assalto al meglio dei formaggi italiani che saranno in mostra per quattro giorni, con grande attenzione agli aromatizzati, tipologia in costante ascesa, ai formaggi stranieri (inglesi, francesi e svizzeri su tutti), ai formaggi di montagna e a quelli dei Consorzi, dall’Asiago, main sponsor della manifestazione, al Monte Veronese fino al Pecorino il cui apporto alle mitiche Cacio e Pepe e Carbonara da degustare per le vie di Cittadella sarà, come sempre, fondamentale e golosissimo.
Claudio De Min