Fiera Franca al tempo del Covid senza il panino e le bevande

I contagi Covid-19 salgono, la dialettica economia-salute si ripropone nuovamente nell’anno della pandemia, ma a Cittadella – a pochi giorni alla Fiera Franca, prevista dal 24 al 26 ottobre – è stata trovata una sintesi fra categorie economiche e Comune.
L’accordo: mercoledì Ascom, Confesercenti, Cda Fiere, Conf Lavoro, Euroimprese, Ana Asso e Ana Ugl si sono ritrovati ed hanno presentato un articolata proposta al sindaco Luca Pierobon e all’assessore al Commercio Filippo De Rossi; in sostanza, si è capita l’urgenza interpretata rigorosamente dall’amministrazione di una manifestazione in tono minore, chiedendo tuttavia “la presenza di tutti gli ambulanti titolari di concessione con l’esclusione di tutte le attività di somministrazione di alimenti e bevande”.
Come posizionamento si è chiesta la conferma per le bancarelle; lasciando poi vuoti i posteggi di chi somministra alimenti e bevande – le mitiche frittelle ed il rito del panino “onto” sono rinviati ad un mondo vaccinato dal Coronavirus – si riuscirà a recuperare spazio per il distanziamento sociale, garantendo così di godere alla festa in sicurezza. “Alla fine siamo arrivati a un utile compromesso: questo il commento del presidente della Fiva Ascom Confcommercio provinciale, Ilario Sattin, dopo aver sottoscritto l’accordo con il Comune e tutte le altre sigle sindacali.
“L’iniziale esclusione dei fieristi non ci sembrava accettabile”, osserva il presidente, “ma adesso, a fronte del fatto che i fieristi potranno svolgere la loro attività nella giornata di domenica 25 ottobre, seppur con l’esclusione di chi somministra alimenti e bevande, riteniamo sia una soluzione che va incontro alle nostre sollecitazioni”.
Il giorno clou: per quanto riguarda invece lunedì 26, il centro storico sarà libero per lo svolgimento dell’ordinario mercato. “Purtroppo”, conclude Sattin, “la pandemia ha cambiato tutto e molte località hanno cancellato completamente le manifestazioni. Se a Cittadella si riesce dunque a fare qualcosa è un merito che va riconosciuto all’amministrazione. Ovvio che non tutti gli operatori possono ritenersi soddisfatti, ma tra il “niente” ed il “piuttosto” credo che la seconda ipotesi fosse l’unica praticabile”. Il sindaco a più riprese ha fatto notare il confronto rimasto sempre aperto con l’Usl e con le forze dell’ordine: “Non sono state scelte semplici, sia se fare o no la Fiera e successivamente come farla”, la riflessione di Pierobon, “ma abbiamo voluto comunque mantenere l’origine della Fiera, cioè il legame con il mondo agricolo. Le giostre sono regolate da un protocollo regionale di sicurezza ben preciso”