CITTADELLA E SALONICCO, SE LE MURA “DIALOGANO”

Tre mostre dedicate alle connessioni tra le due fortificazioni. In esposizione anche mosaici e fotografie.
-di Barbara Codogno

Cittadella, borgo storico in provincia di Padova, è l’unico in Europa a vantare un camminamento di ronda medievale di forma ellittica interamente percorribile. Elemento identitario che, nell’anno in cui vengono festeggiati gli 800 anni delle sue mura, si pone in dialogo con l’ultra millenario sistema di fortificazioni di Salonicco (la più importante e popolosa città della Grecia dopo Atene e il pilastro dell’Impero Bizantino) già Patrimonio Unesco.
Un dialogo in tensione tra passato e presente. Con importanti testimonianze archeologiche prestate a Cittadella dall’Eforato alle Antichità del Santo Monastero di Vlatadon. Ma soprattutto con sguardi contemporanei.
“Mura che uniscono Salonicco a Cittadella” è un progetto composto da tre mostre, una archeologica e due di arte contemporanea, tutte visitabili fino al 20 marzo 2022 a Palazzo Pretorio di Cittadella. Le sezioni di arte contemporanea, con le opere dite specifiche di Georgia Damopoulou e Paris Petridis, espongono lavori che resteranno definitivamente a Cittadella, andando ad arricchire le collezioni civiche. Nel dettaglio: la mostra documentaria “Salonicco, una metropoli fortificata” parla della storia delle muira della città ellenica, che contano quasi 1700 anni, concentrandosi sulla sua Acropoli detta anche “cittadella”.
Tra i prestiti da segnalare: un lacerto di quasi tre metri di lunghezza di un mosaico pavimentale di un complesso edilizio bizantino a figure geometriche databile tra la fine del IV secolo e gli inizi del V secolo e due preziose icone prodotte da botteghe locali nel XVIII secolo, raffiguranti San Demetrio. Salonicco, pur essendo ricca di storia, è anche tra le città greche culturalmente più vivaci e aperte alla creatività contemporanea come testimonia l’artista Georgia Damopoulou che ha realizzato site specifiche due grandi opere rappresentative di Cittadella e Thessaloniki usando resina, filo e tubo di rame. Ma anche due istallazioni di forte suggestione: Haemolacria I e Haemolacria II. Opere che affrontano il tema della violenza, della paura, dell’alienazione e della reclusione. Si tratta di lacrime di sangue realizzate in tessuto e capelli artificiali installate anche sulla facciata di Palazzo Pretorio.
Paris Petridis è invece un affermato fotografo con un interesse speciale per le nozioni di paesaggio, memoria, storia, monumento e politica dello spazio. A lui è stato affidato il compito di cogliere attraverso la fotografia il senso e l’anima delle mura delle due città. Scatti che potremo vedere nella mostra “Una dialettica dei confini”. L’intero progetto è promosso dal Comune di Cittadella e dalle Istituzioni greche con il patrocinio della Regione Veneto, il sostegno della Fondazione Palazzo Pretorio, supporto di Villaggio Globale International.