Stretta finale per la prima edizione della “sfida” regionale: Cittadella, Portogruaro e Malcesine in lizza.
In palio il titolo e 100 mila euro di contributo. Corazzari: “così valorizziamo vellezza e attrattività”
IL RICONOSCIMENTO
Laura Berlinghieri
Tre città candidate, una sola capitale della cultura in tutta la regione. Vi ambiscono Cittadella (Padova), Portogruaro (Venezia) e Malcesine (Verona): i tre comuni che si sono fatti avanti per aggiudicarsi il titolo di città veneta della cultura, riconoscimento quest’anno alla sua prima edizione. La commissione presieduta dall’assessore regionale alla Cultura Cristiano Corazzari si riunirà in settimana, ma la decisione potrebbe slittare di qualche giorno: tutto dipende dall’esito del primo incontro. «Non sarà una scelta facile, perché parliamo di tre realtà di altissimo profilo. Sono città molto diverse, ciascuna con le sue peculiarità. Per questo rappresentano le ricchezze del nostro Veneto» commenta l’assessore. Il Comune più motivato è probabilmente quello di Cittadella, che da una manciata di giorni ha deciso di ritirarsi dalla sfida nazionale, puntando sul primo posto in regione. Candidata insieme a Chioggia, Asolo e Vicenza a capitale italiana della cultura, alla fine ha deciso di non presentare il dossier necessario per gareggiare, ritenendo il percorso troppo oneroso, decidendo quindi di ripiegare sul tentativo di strappare un titolo più locale. Non ci sarebbe stato comunque nessun problema di incompatibilità, la scelta è stata dettata semplicemente da ragioni di opportunità. A dare battaglia alla città murata saranno i Comuni di Portogruaro e Malcesine. «Comuni meno noti delle grandi città venete, ma che a loro volta meritano la ribalta nazionale. Il progetto nasce proprio con questo spirito» spiega il consigliere regionale Alberto Villanova, tra i principali sostenitori dell’iniziativa, che prosegue: «Siamo alla prima edizione, quindi quest’anno i tempi sono stati piuttosto ridotti e anche le candidature che ci sono arrivate sono state soltanto tre. Ma dall’anno prossimo immaginiamo che saranno molte le città che si proporranno e allora, con una platea più vasta, anche scegliere sarà più difficile. Il nuovo bando dovrebbe essere pubblicato nei primi mesi del 2022».Ma prima c’è un’edizione da portare a termine. Il comune che risulterà vincitore, insieme al titolo di città veneta della cultura, si aggiudicherà un contributo pari a 100 mila euro. «Risorse che serviranno a organizzare iniziative per promuovere il territorio, sviluppare il turismo e valorizzare le eccellenze della nostra regione, considerandole tanto da un punto di vista culturale quanto da un punto di vista paesaggistico» spiega Corazzari, fornendo un assist a Villanova, che può così entrare nel merito delle possibili proposte: «Tutto questo progetto nasce con l’obiettivo di unire le due anime, culturale e turistica, che caratterizzano la nostra regione. Le offerte che potranno essere erogate grazie al finanziamento da 100 mila euro varieranno molto a seconda della città che verrà selezionata, perché ognuno dei tre comuni che si sono candidati ha le sue prerogative e le sue vocazioni. Penso ad esempio a Malcesine, sul lago di Garda. Io, al limite, posso dare qualche spunto: mi piacerebbe molto che alcuni comuni decidessero di investire sui teatri e, di conseguenza, sui loro artisti locali. E poi mi piacerebbe che i residenti e i turisti avessero la possibilità di apprezzare quelle forme culturali che abitualmente non si trovano in quei determinati comuni».Uno slancio per la ripartenza, in sintesi. «Ogni euro investito sulla cultura è un volano per la ripartenza. Tutti gli interventi e gli investimenti che vengono fatti nel settore sono un moltiplicatore per la nostra economia» conclude Villanova. Ora la parola passa alla commissione. Presieduta dall’assessore Corazzari, è composta da Francesca Scatto (presidente della VI Commissione consiliare), dai consiglieri regionali Silvia Cestaro e Giacomo Possamai, da Andrea Comacchio (direttore dell’area marketing territoriale, cultura, turismo, agricoltura e sport), da Katia Maccarrone e Rossella Cendron dell’Anci, infine da Fernando Tomasello e Giampaolo Rallo del comitato Pro Loco Unipli Veneto