Cimitero militare, 300 visitatori da Budapest

Visita organizzata dall’ufficio turistico nei territori di guerra.

A Cittadella c’è il più grande cimitero militare della Prima Guerra Mondiale dove sono sepolti militari dell’esercito austroungarico. Sono 21 mila le croci e 10 mila i soldati ignoti. Cittadella era seconda linea, sede quindi di servizi e di molti ospedali. Alla luce di questo l’ufficio informazioni ed accoglienza turistica di Cittadella e l’agenzia di viaggio di Budapest Mav Nosztalgia Kft hanno organizzato due giorni, ieri e martedì, di visita nei territori del conflitto. “È il risultato di un grande lavoro di collaborazione con questa importante azienda. Nell’itinerario, proposto per la prima volta con questa valenza storico culturale, sono state inserite oltre a Cittadella , anche l’area del Piave, del Montello e Nervesa della Battaglia”. Un treno speciale, , l’Isonzo Express, ha portato i visitatori da Budapest a Nova Gorica. Da lì 9 pullman con più di 300 visitatori, sono giunti in Veneto. Durante il viaggio il treno è stato fornito di un kit storico culturale che ha permesso di giungere preparati alla visita. All’interno c’erano fotografie delle mura e notizie utili su come visitare il centro storico. “i turisti ungheresi hanno visitato il cimitero militare Austroungarico al mattino e al pomeriggio, divisi in gruppi di 50 persone ciascuno, a turnazione – ha spiegato l’assessore comunale al Turismo Filippo De Rossi – alternandosi con la visita del centro storico. Importante sottolineare che in quest’ operazione di accordo turistico, tutti i visitatori hanno pranzato e trascorso parte del tempo libero dentro il centro, dando una grande possibilità lavorativa ai vari locali. Questo viaggio, organizzato per conoscere i luoghi della storia, indica che siamo lontani dal turismo mordi e fuggi. Non si è trattato di visitare le mura per un’ora e cambiare subito città, i visitatori sono stati per una giornata intera in centro con la possibilità di usufruire di quanto esercenti e commercianti sanno offrire, ravvivando ancor più tutte le attività”. Importante anche l’azione di passaparola che faranno. Del resto i dati di luglio sulle presenze straniere hanno segnato il record: 37%. Nel 2018 erano il 25,6%.