L’ex Casa del fascio aggiudicata all’asta e destinata a foresteria

Nuovi proprietari i gestori del bar-ristorante l’Autostazione
<<Entro il 2021 la trasformeremo in struttra ricettiva>>

Là dove c’era l’ex Casa del fascio, a vent’anni dalla chiusura dell’ex ufficio unico delle entrate, nascerà una struttura ricettiva. E’ arrivato- finalmente- l’investimento destinato a dare una seconda vita allo storico edificio di piazza Martiri del Grappa, in centro a Cittadella: la famiglia Bacchin, che gestisce il bar-ristorante L’Autostazione, ha deciso di acquistare lo stabile che si affaccia sulla stessa piazza del locale di riferimento della movida dentro le mura. A luglio il Mef ha messo in vendita il palazzo, chiuso e ormai inutilizzato dal 2001. Un iter seguito nel suo incarico di sottosegretario dall’ex sindaco Massimo Bitonci. Si tratta di uno degli scorci del centro storico più interessanti, ma da tempo in attesa di risorse per un restyling urgente.

La svolta
La scorsa settimana si è svolta l’asta, sono arrivate tre offerte, il prezzo base era di 590 mila euro, rilancio minimo di 5,900 euro. Alla fine il risultato è stato portato a casa dai fratelli Bacchin, Giovanni, Annalisa e Narciso, che quest’anno hanno festeggiato i 7 anni alla guida dell’Autostazione; Giovanni, 35 anni, è anche presidente dell’associazione dei commercianti del centro, ViviCittadella. “Non abbiamo mai visto aperto il palazzo”, spiega, “e vogliamo farlo diventare una struttura ricettiva, con un’ispirazione moderna e innovativa, nello stesso stile del nostro locale”. L’obiettivo è quindi puntare sulla dimensione turistica di Cittadella ed evitare che uno stabile di pregio sia abbandonato al degrado: già nei mesi scorsi erano balzati agli occhi gli infissi che cedono e le finestre che si spalancano con un colpo di vento; di fatto era diventato un parcheggio di bici e ricovero di immondizia.

Investimento
“L’investimento è molto impegnativo, sotto tutti i punti di vista”, osserva Bacchin, “ma con i miei fratelli abbiamo deciso di investire risorse su un monumento storico, un luogo importante per la città . Oltre alla struttura ricettiva ci sarà anche l’ufficio dell’Autostazione , che, essendo chiusa al mattino, avrà così un punto di riferimento per l’intero arco della giornata. Sarà una cosa bella e di impatto, si creerà la possibilità di nuove assunzioni. Sono molto contento, ci lavoravamo in sordina già da un paio di anni. Speriamo di partire con la ristrutturazione entro il prossimo anno e per la fine del 2021 chiudere il cantiere”.

Interesse
Diverse realtà si erano messe in fila per dare nuovo slancio agli spazi: associazioni e l’Agenzia delle Entrate avevano manifestato il proprio interesse a sistemarsi nell’edificio, ma i costi alti della ristrutturazione li hanno scoraggiati. Il governo Monti aveva dato al Comune la possibilità di inserire l’edificio nel piano vendite ; successivamente, però, i muri sono ritornati nella proprietà dei vertici della pubblica amministrazione. L’ immobile si sviluppa su due corpi adiacenti, tra loro comunicanti: la superficie lorda è di 774 metri quadrati e quella scoperta è di 160.

1406
Al termine della cosidetta “Guerra di Padova”, Cittadella entra nell’orbita della Serenissima. Pur mantenendola inquadrata nel distretto padovano, i Veneziani dotano la città di una podesteria di dentro- l’immobile di piazza Martiri del Grappa- e di una podesteria di fuori, l’una con giurisdizione all’interno delle mura (al piano nobile era insediato il governo cittadino), l’altra all’esterno.

1937
La struttura subisce forti cambiamenti nel corpo retrostante la facciata e diviene la Casa del fascio con la tipica architettura di regime.

1946
Lo storico edificio viene convertito nell’Ufficio unico delle entrate, che comprendeva le funzioni dll’ex ufficio imposte dirette ed ex Iva, nonchè ufficio del registro.

2001
L’ufficio chiude definitivamente i battenti, trasferendosi in via Dante e cambiando la sua denominazione in Agenzia delle Entrate.