Il progetto per celebrare nel 2020 l’800° della fondazione
Le gallerie scolavano l’acqua scaricandola nel fossato
Camminare sopra e sotto le mura, nei sotterranei della Cittadella “underground”: si stanno muovendo passi decisivi per mettere a fuoco un obiettivo dal grande fascino storico e turistico, di cui si discute ormai da sei anni.
<< Il sogno che voglio finalmente concretizzare >>, osserva il vicesindaco e assessore ai lavori pubblici Marco Simioni, <<è quello di offrire questa nuova attrattiva in coincidenza degli 800 anni dalla fondazione di Cittadella, nel 2020. In questa occasione faremo emergere per tutti un aspetto della nostra città ancora sconosciuto, ma ricco di suggestione. E’ un pezzo della nostra storia che merita di essere visto e valorizzato e, per quanto i vincoli di bilancio siano stringenti, troveremo le risorse necessarie>>.
La natura dei cunicoli è stata determinata dopo una attenta analisi: non si tratta di tunnel attraverso i quali si fuggiva, in caso di assedio, verso l’esterno delle mura, di rogge che lungo gli assi principali scolavano l’acqua scaricandola nel fossato esterno.
<< Ma anche se viene meno questa suggestione dei passaggi segreti, molto cinematografica, rimane intatta la grande bellezza di queste opere murarie realizzate dai Carraresi nella seconda metà del Trecento>>, tiene a ribadire l’architetto Massimiliano D’Ambra, presidente di Archeo Ed di Padova, la realtà che sta collaborando con l’amministrazione comunale nell’analisi delle strutture e nella progettazione di una modalità di valorizzazione.
Alla dimensione più narrativa erano particolarmente affezionati gli “Amissi degli abissi”, ma oggi quello che conta è la restituzione al pubblico di questa Cittadella. << Esistono due condotti sotterranei>>, specifica D’Ambra, <<uno che va verso porta Bassano ed un altro che va verso Porta Treviso. Il primo è lungo 26 metri, mentre il secondo poco meno di 22 e sono in pendenza. Un terzo condotto, che ancora oggi consente il deflusso dell’acqua, siamo riusciti a vederlo solo grazie ad un piccolo robot con telecamera, e va verso porta Padova>>.
Nei secoli i tunnel sotterranei sono stati riempiti di materiali, all’interno sono state trovate pure tracce di cantine, oltre ad una grande abbondanza di cocci risalenti all’Ottocento. <<Ci siamo convinti della vocazione idraulica di questi condotti leggendo una nota di Sante Bortolami in cui racconta che Francesco Il Vecchio ha fatto coprire le rogge, che all’inizio erano aperte e poi sono state voltate anche per limitare gli odori>>. Larghe un metro e mezzo, le costruzioni idrauliche sono quindi state coperte con murature in mattone, ad arco, e la base è rimasta in ghiaia battuta.
Quale potrebbe essere il costo di una riqualificazione? <<Il condotto verso porta Treviso presenta diversi dissesti e va svolta una valutazione. Per rimuovere la terra e i materiali finiti all’interno sicuramente alcune decine di migliaia di euro. L’amministrazione ha una forte volontà al recupero di queste strutture, che illuminano la nostra storia passata e sono base per il futuro. Con la Sovrintendenza>>, conclude l’architetto, <<stiamo approfondendo le modalità di intervento e di fruibilità, se renderle visibili o anche percorribili. Quel che è certo è che la dimensione “sotterranea”, penso a quanto accade a Treviso, assume un senso sempre più importante>>.